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domenica 18 luglio 2010

STRANGER




Un simpatizzante ci invia questo articolo che volentieri pubblichiamo....


Rientrando in auto dal lavoro in un’umida serata di febbraio, zigzagavo come al solito per cercare di evitare qualche buca sulla statale, come solo i cittadini di Pianezza sanno fare; infatti gli ignari passanti occasionali sono, ahi loro, condannati a centrarle tutte.
Superata la prima manciata di rotonde, la mia attenzione si è focalizzata su di una presenza inquietante che troneggiava al centro di, manco a dirlo, una rotonda:
- Ma che cos’è? – pensai – Un robot? Un tecnico di una centrale nucleare? Uno sciatore? Una reinterpretazione in chiave moderna del colosso di Rodi? Mastro Lindo?
Distratto dalla visione allentai per un attimo l’attenzione al percorso di guerra che avevo memorizzato e finii in una serie di buche che mi sconquassarono lo stomaco.
La curiosità comunque mi rimase e qualche giorno dopo seppi che l’individuo era una nuova opera monumentale rappresentante lo “Stranger”.
- Stranger, chi era costui? – si sarebbe chiesto Don Abbondio.
Il nome non deve trarre in inganno, non è una storpiatura di Walker Texas Ranger, e benché di notte sia effettivamente uno “Stranger in the night” non ha a che fare con il brano di Frank Sinatra.
E’ uno straniero, un estraneo, chissà, forse un alieno.
Ecco perché non l’avevo riconosciuto, la prima sera.
Certo si potrebbe osservare che uno straniero con carnagione e vestito color alluminio, occhiali color rame ed un bastone nodoso in mano potrebbe rendere difficile “l’integrazione” di cui si parla molto in questi tempi, ma il punto focale è un altro: qualcuno ne sentiva la mancanza?
I nostri Amministratori ci rivelano oggi i meccanismi burocratici che hanno portato l’opera a troneggiare sul tratto pianezzese della S.S. 24 nell’ambito del “percorso arte”.
Percorso arte?
Quello che inizia con “il Melograno”, prosegue con una grande stazione di servizio, un esteso autolavaggio ed un formidabile centro commerciale, che tutta la cintura torinese ci invidia, per giungere allo “Stranger” e magari culminare in qualche nuova installazione futura che non ho il coraggio di immaginare?
Bè, l’arte è arte, non è cosa razionalizzabile né discutibile, inoltre è del tutto evidente che non stiamo vivendo un nuovo Rinascimento, meno che mai a Pianezza.
Oscar Wilde diceva: - Posso rinunciare a tutto tranne che al superfluo –
Si sa, le voci corrono, i governanti del nostro comune devono averlo saputo e ne hanno subito fatto la loro insegna.
Discarica, scuola crollata, farmacia, viabilità, asilo nido, strade da terzo mondo, sprechi, risorse economiche, malfunzionamenti, inefficienze?
Ma chissenefrega! Eccovi lo Stranger.
Il nostro “Claudio Gagliardi sindaco”, come ama farsi citare, vuole lasciare una traccia indelebile del suo illuminato governo, così come Nerone fece costruire la “Domus aurea” o Napoleone “L’arco di trionfo”, ed essere così ricordato dai posteri.
Per i contemporanei, invece, purtroppo non c’è salvezza, salvo il fatto che ora un cittadino pianezzese che abiti in Cassagna o zone limitrofe, e che debba spiegare a qualcuno che viene da fuori come raggiungerlo nella sua abitazione, potrà facilmente farlo dicendo semplicemente:
- Percorri la S.S. 24, quando sentirai una puzza di marcio nauseabonda significa che sei arrivato a Pianezza, quando vedi lo “Stranger”, gira a destra e sei arrivato.